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Anna Corti, l’ultima barcaiola

Alcuni anni fa ho letto un articolo riguardante Anna Corti (1926-2015) , di Onno di Oliveto Lario, l’ultima barcaiola lariana.

Questa donna coraggiosa è ancora nel ricordo delle tante persone che sono salite sulla sua barca a remi, per passare  tra le due sponde del ramo lecchese del Lario.

Dall’età di sette anni suo padre l’aveva avviata alla professione di barcaiola.

Anna ha svolto questo suo lavoro con dedizione, pur essendo una professione non semplice prima come bambina e poi come donna.

Anna in questo suo lavoro, modesto ma essenziale per la comunità, ha vissuto gli anni della guerra, tra partigiani, mitragliamenti e sfollati; traghettava quotidianamente pendolari delle fabbriche, commercianti, allevatori diretti alle fiere di bestiame, ogni genere di merci, persino i sacchi della posta, le medicine, il medico, l’ostetrica… in ogni stagione e condizione di tempo.

Ha rischiato anche di essere colpita da Pippo, un aereo nemico che bombardava tutto ciò che era in movimento. Nel periodo bellico, durante una traversata in barca, rischiò di essere colpita da “Pippo”, come la gente era solita chiamare l’aereo che bombardava tutto ciò che si moveva, a terra o in acqua.

“Quel giorno indossavo un abito rosso che mi rendeva facile bersaglio – spiegava lei stessa – e guardavo con sgomento gli spruzzi provocati dalle raffiche in avvicinamento. Per fortuna, però, l’aereo virò e smise di fare fuoco”.

Anni dopo , per casualità, ebbe modo di incontrare il pilota che era a bordo di quell’aereo. Era dell’Aviazione monarchica il quale le confidò di aver capito proprio dal colore dell’abito che ai remi vi era una donna. Da qui la sua decisione di non colpire l’imbarcazione.

Lei riteneva il lago suo autentico amico, dicendo che non l’aveva mai tradita!

È stato scritto anche un libro su di lei: Anna, l’avventurosa vita di una barcaiola lariana, di Luca Sala

Tratto da: 

https://lecconotizie.com/attualita/laddio-di-onno-a-anna-corti-ultima-barcaiola-del-lago/

https://libreriatorriani.blogspot.com/2013/11/lucia-sala-anna-storia-di-una-barcaiola.html?m=1

Donna

Donna, con il tuo sguardo spento,

attiri i cuori in un breve momento.

Dalla vita familiare non hai tratto niente

per questo forse il tuo sguardo era assente.

Tenebrosa vai per la città,

in cerca di amore da chi amore non dà.

Dalla vita hai avuto tutto

o forse niente, che importa,

forse questo ti ha reso così potente.

Nannarella ti avevano chiamata,

non eri bella ma la tua aria sofisticata

dava una luce al tuo sguardo,

alla persona, e la gente ti ammirava

forse perché eri “bona”!

Come dicevi tu sei nata attrice,

ma la gente questo ruolo come lo definisce?

Bellezza? Savoir fair? Temperamento

o solamente mettersi in gioco,

e in un momento dire a te stessa

e agli altri “Che ci sto a fare

in questo mondo, sto su un palco

ma non mi appartiene, la mia vita

messa in gioco. Ma mi conviene?

Devo dare tutta me stessa a un ruolo,

un me sbagliato, non sono io

quella che ho interpretato.

Io sono Anna, donna che ha sofferto

nella sua vita, senza amore, senza abbracci

ma la storia non è finita.

Sono una donna che ha amato tanto,

sono una donna, e per me questo è un vanto”!