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Mr Mowgli e i lupi

Ho avuto modo di sentire in televisione la storia di questo straordinario uomo, denominato Mr Mowgli, riferendosi alla storia di Mowgli, il personaggio letterario principale protagonista della raccolta dei racconti del Il libro della Giungla di Rudyard Kipling. Questi racconti descrivono le avventure di Mowgli, il cucciolo d’uomo perdutosi nella giungla indiana, che viene adottato e cresciuto da un branco di lupi. Essendo stata nello scautismo ho sentito molto parlare di questo libro perché a Robert Baden-Powell, il creatore del Movimento scout, rivolto agli adolescenti, gli fu chiesto di inventare qualcosa destinato ai più giovani. B.P. allora chiese a Kipling, che era suo amico, chiese il permesso di utilizzare le sue storie e gli commissionò un adattamento apposito per lo scautismo, che lo scrittore realizzò. Le storie di Mowgli, così viene chiamata la pubblicazione usata nel lupettismo, sono quindi il fondamento dell’ambiente fantastico della giungla, proprio del branco.

Ritornando al nostro Mr Mowgli notiamo la somiglianza della  sua storia con il piccolo leggendario cucciolo d’uomo del libro.

La mamma di Marcos, il nome di battesimo di questo uomo, morì di parto quando lui aveva solo 3 anni, e a 7 anni fu abbandonato dal padre nella catena montuosa della Sierra Morena. In questo contesto venne aiutato a sopravvivere da un anziano signore che gli insegnò i vari metodi di sopravvivenza in una zona così ostile. Alla morte del vecchio però Marcos, ancora molto giovane, si ritrovò di nuovo solo e una lupa lo adottò, nutrendolo come fosse uno dei suoi cuccioli. Adottò è la parola esatta in quanto gli procurò la carne, così come per i cuccioli che aveva. La prima volta Marcos la mangiò, credendo che poi lo avrebbe morso per aver osato tanto, ma invece la lupa lo leccò. Era un nuovo membro della famiglia!

Nel 1965 Marcos fu ritrovato dalla Guardia Civile. Racconta lui stesso: «Un giorno mi circondó la Guardia Civile a cavallo. Avevo i capelli lunghi fino alla cintura, scurissimo di pelle per il sole e la sporcizia, vestito di pelli e con i piedi ricoperti di pelle ruvida e calli, non avevo mai portato scarpe. Cercai di scappare ma mi catturarono,

All’età di 19 anni quindi tento di integrarsi nella società, dalla quale non aveva avuto nulla, finendo in un orfanotrofio. Qui gli insegnarono a vivere civilmente, a camminare e a mangiare a tavola. E si adattò a vivere in un contesto non suo, in un mondo che non lo aveva né amato né protetto da piccolo. Quindi, dopo aver smesso di lavorare Marcos Rodríguez Pantoja volle ritornare dalle sue montagne, che tanto aveva amato da piccolo. Ma tutto non era più come lo aveva lasciato, l’urbanizzazione era subentrata, i lupi subito non lo accettarono ma la sua esperienza fra di essi ebbe la meglio.

Da 12 anni vive con essi, la sua vera grande famiglia. Ha una casa senza riscaldamento fra le verdi montagne di Rante, in Galizia, con una solo pensione per sopravvivere.

Ma come tutte le storie straordinarie anche questa ha un lieto fine: alcuni ambientalisti, sostenitori della sua causa, stanno raccogliendo fondi per fornirgli una caldaia.

E i vicini? Alcuni condividono il suo modo di vivere altri lo deridono. Ma questo succede a tutti!

Buona strada cucciolo d’uomo!

Tratto da:

http://www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2018/04/08/ACN4oNnC-infanzia_spagnolo_vecchiaia.shtml

 

 

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