Cara mamma,
voglio scriverti questa lettera per chiederti se tu avessi mai nutrito affetto per me. Non ho ricordi di gesti affettuosi nei miei ricordi. Non abbiamo mai parlato insieme di nulla, non mi sei mai stata vicina nei momenti di buio. E Dio sa se ne ho avuto tanti.
Non c’eri nei momenti in cui avevo veramente bisogno di te, del tuo appoggio, del tuo sostegno, del tuo amore. Molte domande sono ancora nascoste dentro di me, domande che non ho mai fatto e di cui ormai non avrò più risposta. Chi sono io? Perché per te sono sempre stata un peso? Perché ti ho rovinato la vita ma soprattutto che colpa ne ho?
Quante cose avrei voluto chiederti e non l’’ho mai fatto, sono sempre stata succube di te, del tuo egocentrismo, della tua forte personalità, della tua severità.
Mi sono sempre chiesta se hai mai amato qualcuno nella tua vita, vita sofferta ma priva di amicizie, di legami. Con il tuo carattere schivo ti isolavi da tutti, nessuno era alla tua altezza, nessuno era “degno” di essere al tuo fianco, tutti erano inferiori.
Quante volte ti ho sentito dire che eri stata Miss gambe, Miss dattilografa, Miss ecc. ecc. Certo però non Miss simpatia!
Io non ero nulla, ero solo una bimba non amata, come tante altre, una bimba a cui è stata sottratta l’innocenza, il sorriso, la voglia di vivere. Eppure ho sempre trovato la forza di combattere, di far vedere a te, donna perfetta, che nel mondo possono starci anche persone”minori”, persone che non sono considerate perché non hanno nulla di particolare, non sono Miss! Sono le persone che faticano ad andare avanti, che sono escluse dalla società perché introverse, diverse. Ma sono persone molto più sensibili degli altri perché sanno cosa è la sofferenza. L’hanno provata.
Io ho voluto bene a tante persone nella mia vita, persone che hanno fatto un pezzo di strada con me, ed è a queste persone che io rivolgo il mio “Grazie”. Senza di loro io oggi non sarei qui a scrivere di te. Certo, ho trovato anche persone che mi hanno fatto soffrire, che mi hanno fatto del male, che mi hanno deluso. Ma la sofferenza fa parte del mondo.
Adesso mi ritrovo qui con tante perché e pochi ricordi, con tante domande e poche risposte. Mi ritrovo qui con poche vere amicizie, ma continuo ad andare avanti, a prodigarmi per gli altri, per i più deboli e i più bisognosi. E piango, piango se due persone si abbracciano, piango per una stretta di mano, piango se avverto che qualcuno si è accorto di me o se mi ricorda.
Spero che nel mondo la sofferenza vada diminuendo, che ci siano sempre meno mamme “egoiste”e che ci siano bimbi che non debbano misurare i gesti di affetto.
Tanti auguri mamma!
Se non si sa da che parte iniziare
s’incominci da una carezza.
(Paolo Crepet)
Carissima Lucia,
sono sempre in ritardo e in “arretrato”, leggo appena ora la tua lettera, mi devi scusare ma sai anche il perché in questo periodo sono più presa del solito.
I tuoi articoli sono tutti molto interessanti e ben scritti ma la tua Lettera a una mamma è bellissima, toccante, densa di sentimento e di nostalgia.
Anch’io ho avuto una mamma molto parsimoniosa nelle dimostrazioni d’affetto, ma tanto dedita a tutti quelli che erano nel bisogno. L’ho sempre giustificata perché era rimasta orfana a otto anni e quindi i gesti d’affetto non li aveva imparati certamente dal padre molto severo e dalla matrigna anaffettiva. Tuttavia mi ha insegnato a guardarmi attorno e a ringraziare sempre per il molto che avevo, anche se era poco.
Ti ringrazio tanto per condividere le tue “perle”.
Un abbraccio
Amalia
Cara Amalia, conoscendoti non si direbbe questo. Io ritengo che noi siamo il risultato di quello che abbiamo ricevuto, per quanti sforzi si facciano per non ricadere anche noi negli stessi errori. Con il tuo esempio però mi ricredo in questo. Grazie del commento. Un abbraccio
Questa lettera è veramente emozionante. Mi auguro anch’io che non ci siano mai più madri così, perché ogni cucciolo ha diritto all’amore incondizionato della sua mamma…
Io non mi stanco mai di sbaciucchiare, abbracciare e dire quanto li amo ai miei figli; saranno sempre i miei cuccioli anche quando saranno uomini e di questo non ci dovremo mai vergognare: né io, né loro.
Complimenti Lucia lettera meravigliosa ❤️
Grazie Sara, sempre molto attenta ai miei nuovi articoli. Un bacio