Incontro riavvicinato con una civetta

Avevo inserito tempo fa, precisamente nel 2017,  un articolo riguardante una civetta che avevo visto e ne riporto l’inizio.

“Stavo ritirando, in pieno giorno, sotto un sole cocente, gli indumenti asciutti stesi sul terrazzo,  quando ho sentito un fruscio e ho visto, con la coda dell’occhio, un uccello catapultarsi verso di me. Istintivamente ho cacciato un urlo di sorpresa mista a paura. Contemporaneamente una civetta si è posata delicatamente sul filo da stendere, ma il mio urlo l’ha frastornata e, così come è venuta, è andata via.

Accipicchia, mi sono detta. In tutta la mia vita non ho mai visto un rapace così vicino a me e l’ho mandato via. Chissà quando mi si ripresenterà una situazione simile.”

E invece eccomi di nuovo a scrivere sulla civetta, avendo di nuovo avuto un incontro riavvicinato con essa.

Mai dire mai…

Avevamo festeggiato un compleanno e fuori dal cancello erano stati appesi dei palloncini al classico filo da pesca di nylon, tra due grandi alberi di Tiglio.

Finita la festa abbiamo staccato i palloncini e tagliato il filo, ma, ahimè, una porzione di esso è rimasta appesa senza che noi ce ne accorgessimo.

Qualche giorno fa le nipotine hanno intravisto un piccolo uccello appeso dall’ala che cercava di liberarsi, ma più si contorceva più si attorcigliava.

Lo abbiamo così liberato constatando che era una civetta. Chissà perché volava così bassa, soprattutto in pieno giorno.

Due grandi occhi mi hanno scrutata e, forse ringraziata o  “sgridata”, per aver lasciato un filo appeso.

Sta di fatto che, senza volerlo, sono stata imprudente e non succederà più.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *