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Gypsy Blanchard e la sindrome di Münchhausen per procura

Quando ho visto questo film-documentario sono rimasta allibita al solo pensiero che una madre possa essere riuscita  a fare tutto questo.

Sono rimasta sconcertata ma poi è prevalso il buon senso e mi sono detta che purtroppo molte malattie degenerano in atrocità.

Di casi legati alla sindrome di Münchhausen per procura se ne è sempre sentito parlare e di solito non c’è mai un lieto fine per i bambini che le subiscono ma in questo specifico caso è successo proprio il contrario.

Vorrei quindi raccontare in questo articolo la storia di Gypsy Blanchard. Non importa, secondo me, l’epilogo di questa storia e lo cito solo per conoscenza, ma l’infanzia di questa giovane donna che non potrà mai più recuperare  e dimenticare.

Gypsy Blanchard nasce a Chackbay, Louisiana (U.S.A) , nel Luglio del 1991. La mamma, Dee Dee ha 24 anni mentre il papà, Rod ne ha 17.. Poco dopo la nascita il papà lascia la moglie, così il nucleo familiare si restringe e rimangono a vivere insieme Dee Dee e Gipsy, che si spostano a casa dei parenti della madre.

I primi problemi iniziano quando Gypsy comincia a soffrire di apnee notturne, e per questo viene portata spesso in ospedale, dove viene monitorata durante la notte con appositi macchinari.

All’età di 7 anni Gypsy, dopo una caduta sulla motocicletta del nonno, viene portata in ospedale per farsi medicare la ferita sul ginocchio. Al suo ritorno però la madre afferma che le lesioni riportate dalla figlia necessitano di diverse operazioni chirurgiche, e per questo la mette su una sedia a rotelle.

Le cose continuano a complicarsi ulteriormente quando all’età di 8 anni le vengono diagnosticate distrofia muscolare e leucemia. La madre in seguito dichiarerà che la figlia soffre anche di ritardo mentale.

Di lì a poco la povera Gipsy avrebbe iniziato a manifestare una serie di gravi patologie, che non le avrebbero più permesso di giocare, camminare, andare a scuola, vivere un’infanzia e un’adolescenza normali, avere degli amici e un fidanzatino. Leucemia, asma, distrofia muscolare, allergie alimentari, danni cerebrali che la fanno rimanere ad un livello cognitivo infantile, necessità di nutrirsi attraverso una sonda gastrica.

La sua storia comincia a circolare e poco tempo dopo vengono organizzate raccolte fondi per aiutare la madre a permettersi le cure per la bambina. Gypsy viene sottoposta a molte operazioni chirurgiche, durante una delle quali le vengono tolte le ghiandole salivari. In seguito i suoi denti cominciano a deteriorarsi e per questo gli vengono estratti. La notte è costretta a dormire con un respiratore artificiale.

Per più di 10 anni, Gypsy si sposta su una sedia a rotelle e ha subito diversi trattamenti medici accompagnata da sua madre. Dee Dee era ammirata e considerata una madre esemplare da medici e familiari.

La madre aveva tessuto una tela capace di ingannare molte persone, arrivando persino a somministrare alla figlia delle sostanze che simulassero i sintomi delle varie patologie.

Magra, emaciata, senza denti e senza capelli, con dei grandi occhiali da vista, Gypsy Rose ha una voglia di vivere pazzesca. È allegra e socievole e la comunità la aiuta sempre con i suoi trattamenti o regalandole viaggi a Disneyland per rendere i suoi ultimi anni di vita i migliori possibile.

Nel 2005 Dee Dee dichiara di aver perso la propria abitazione a seguito dell’uragano Katrina, perciò vengono aiutate da un’associazione che regala a mamma e figlia una casa nel Missouri.

Qualcosa però non convince i dottori del Missouri, i quali avevano fatto richiesta a Dee Dee dei referti medici della bambina. La donna riferisce di non poterli mostrare perché sono andati persi in seguito all’uragano.

Il sospetto comincia a farsi spazio tra i medici e sarà il preludio di una verità sconcertante.

L’epilogo di questa storia è travolgente: Gypsy Blanchard, insieme al fidanzato Nicholas Godejohn, conosciuto online, uccidono Clauddine “Dee Dee” Blanchard. È il 14 Giugno 2015.

Dopo anni di soprusi, la giovane donna è riuscita ribellarsi, a tornare a vivere e, secondo lei, l’unico mezzo per poterlo fare era eliminare chi non le permetteva questo.

Il giorno seguente verranno ritrovati nella casa di Nicholas, la loro storia d’amore si conclude così.

Nel processo contro il fidanzato Gypsy Blanchard ha voluto testimoniare in sua difesa, ripercorrendo quanto le aveva fatto sua madre e spiegando che l’idea di ucciderla era stata sua.

Le rivelazioni di Gypsy sono sconvolgenti. In realtà lei non ha mai sofferto di nessuno dei disturbi che sono stati dichiarati dalla madre. Nessuna apnea notturna, né disabilità fisiche o mentali. Il suo corpo era perfettamente sano.

Nicholas Godejohn viene condannato all’ergastolo. Gypsy Rose viene invece condannata a 10 anni di carcere per omicidio di secondo grado, concedendole le attenuanti per quello che aveva dovuto subire.

Successivi accertamenti dimostreranno che Dee Dee Blanchard soffriva della Sindrome di Münchhausen per procura, (per procura” perché il paziente inventa la sintomatologia di qualcun altro). Si tratta di un disturbo mentale che porta un genitore (principalmente la madre) a far credere che il proprio figlio abbia delle patologie, allo scopo di guadagnarsi la solidarietà delle persone.

Il nome di questa sindrome deriva da un personaggio effettivamente esistito, per l´appunto il barone di Münchhausen, che visse in Germania nel XIX secolo ed era noto per i suoi racconti estremamente fantasiosi e avvincenti, ma soprattutto umoristici.

Tratto da:

https://www.fanpage.it/esteri/costretta-a-fingersi-disabile-chiede-al-fidanzato-di-uccidere-la-madre-la-storia-di-gypsy/

https://auralcrave.com/2020/07/08/the-act-la-terribile-storia-vera-di-gypsy-rose-e-della-madre-dee-dee/

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