In una grande e bellissima casa vivevano padre, madre, due figli e una……scimmietta.
Era stata acquistata dal proprietario perchè, essendo stato da giovane un marinaio, aveva avuto modo di vederle nel loro habitat naturale e se ne era innamorato.
“Quando avrò smesso di viaggiare ne prenderò una”, soleva dire e cosi fece. Una simpatica e piccola scimmietta a cui diede il nome di Gigetta.
Egli, che amava molto la musica, era solito andare in giro, durante le feste di paese, con un carillon che gli avevano regalato e la sua adorata Gigetta.
Era un divertimento per i bambini che ad ogni festa lo attorniavano e ballavano con essa. Erano soliti portarle delle caramelle che divorava subito e, alcune volte, le facevano lo scherzo di metterle, nella carta, delle pietre. Lei scartandole e vedendo cosa c’era dentro le ritirava a loro. Era uno spasso!
Ma con il passare dei mesi Gigetta cominciò a prendere molta confidenza con i suoi padroni e. come da indole, iniziò a fare molti dispetti, sia in casa che in giardino.
Nascondeva oggetti, saltava sui mobili, rompeva vasi e soprammobili, staccava la frutta dagli alberi.
Ma mentre i suoi padroni non ne potevano più di questo atteggiamento, i figli ne erano entusiasti e si divertivano tantissimo. Tanto che anche loro presero parte a queste marachelle.
I genitori, stanchi e sfiduciati, decisero di metterla nella gabbia con cui l’avevano portata a casa. Ma i bimbi si coalizzarono con lei e si rinchiusero anch’essi nella stessa gabbia. O liberi tutti o nessuno!
Per far arrabbiare ancor di più i genitori cominciarono anche loro a fare i gesti di Gigetta (grattarsi, saltellare, fare pernacchie). Infatti questo atteggiamento fece si arrabbiare mamma e papà, ma usarono lo stesso loro metodo, fornendo a pranzo e cena solo noccioline.
Gigetta a questo punto, vedendo l’amicizia e l’amore che i bimbi le dimostrarono, li prese fra le braccia e li consolò, ninnandoli.
Questo intenerì i genitori che aprirono la gabbia.
Decisero di fare una grande festa nel loro giardino, invitando tutti i bimbi del quartiere. Musica, allegria, danza e…dispetti vari rallegrarono la festa.
Forse la più calma fu proprio Gigetta: aveva imparato che l’amore è alla base di tutto. Non aveva bisogno di attirare l’attenzione facendo scherzi.
Lei faceva parte della famiglia.
Morale: amate gli animali!