Oggi vorrei scrivere qualcosa su queste bambole inusuali, che si discostano molto dall’idea di bambola classica.
Non è mia intenzione citare la Storia della bambola perché vi sono molti articoli in rete su questo splendido argomento, ma semplicemente fare un passaggio veloce sulla differenza di dimensioni da bambola a bambola in miniatura.
Intorno agli anni 50 in ogni casa, ma soprattutto in ogni letto, in bella mostra, era uso posizionare la bambola di celluloide o porcellana al centro, con il vistoso vestito che veniva aperto coprendo le gambe. I vestiti erano molto larghi, di buona stoffa. Non erano però utilizzate per i giochi delle bambine ma solo per fare bella mostra sul letto. L’altezza variava dai 50 ai 70 cm.
Oggi invece abbiamo le bambole in miniatura!
Alcune di queste bambole sono alte solo 3 cm, il lavoro su di esse quindi non è semplice non essendo maneggevoli. Pensate la difficoltà di confezionare i vestiti e altri accessori. La gestualità è molto importante, il minimo errore comporta il rifare tutto il lavoro.
Anche queste bambole non sono adatte per il gioco ma esclusivamente per il collezionismo. Sono dei veri capolavori e, viste le ridotte dimensioni, il loro risultato è arte. Sono dipinte a mano e i vestiti confezionati con stoffa.
Vorrei citare in questo articolo la belga Diane De Becker, che da semplice hobby iniziato negli anni 80 lo ha trasformato in lavoro.
Ha iniziato con vecchietti e bambole per per passare poi al suo obiettivo principale: gli elfi!
Ora i suoi lavori sono orientati esclusivamente su questo mondo fiabesco. E questo mi ha appassionato.
Riporto la sua storia così come gentilmente me l’ha inviata dopo la mia richiesta.
“Non ho molto da dire. Sono una donna normale e il mio lavoro è la modellazione.
Sono nata in Belgio nel 1953 come figlia unico in un piccolo villaggio agricolo.
Disegnare, realizzare mini case da scatole di cartone e animali (natura) era il mio hobby da bambina.
Non mi piaceva molto la scuola e gli insegnanti concordavano sul fatto che avrei iniziato a studiare arte, purtroppo ciò non è stato permesso dai miei genitori.
Così ho finito la mia scuola e poi mi sono sposata. Dopo aver cresciuto i figli ho scoperto la scultura.
Non ho mai preso lezioni da nessuna parte, questo era troppo costoso per me, ma con molta pratica e molti più errori, ho imparato a modellare.
In poco tempo mi sono avvicinata al mondo fiabesco e adesso faccio solo quello.
Dal 1997 ho iniziato a partecipare a spettacoli e ho vinto diversi primi premi con le mie fate (premi per le bambole)
Non conoscevo questo mondo cara Lucia.
Sono contenta cara Amalia, c’è sempre da imparare